伝統芸能
Obiettivi
Danzando nella stanza dei tatami
La ricerca delle sensazioni su cui i Giapponesi si sono concentrati per lungo tempo.
L'era in cui è stata creata la coreografia – Mirando ad avvicinarsi alla coreografia originale, creata fra i periodi Edo e Meiji.
Perseguendo l’essenza della tradizione
In origine la Jutamai era eseguita in una stanza di tatami. Questo ci porta a non avere necessità di esibizioni in luoghi come i teatri.
E questo, a mio parere, incarna l’essenza della cultura Giapponese che giace nell’elasticità dei confini. In altre parole si può chiamarla flessibilità di pensiero.
Per esempio la difficoltà del tracciare una linea di separazione fra il dentro della stanza e il fuori (il portico in stile Giapponese che si chiama Engawa), incarna la stanza in stile Giapponese che può essere usata sia come stanza per gli ospiti che camera da letto e persino un modo di vedere la vita (fuori) e la morte (dentro).
Appare evidente che i testi e le coreografie riflettano l’atmosfera e il dialogo silenzioso che viene a instaurarsi tra chi danza ed il pubblico.
Di fondamentale importanza è ciò che avviene in questo contesto quando, cioè, viene a generarsi, tra i presenti, un moto circolare interiore che riflette all’esterno il Sé e recepisce all’interno l’Altro. Comunicazione.
Penso che una stanza di tatami sia il luogo dove puoi condividere quella densa atmosfera nel modo migliore, più che in ogni altro.
Puoi scoprire il senso di venire in contatto con l’antica cultura Giapponese grazie allo Jiutamai, sentendo il suono del respiro, il suono del frusciare delle sete, la sensazione di occhi sfuggenti sotto la luce naturale e l’eco del suono che penetra nel tuo corpo, nello spazio creato da legno e carta.
Espressione Universale
La Mai non è una danza dove si recita un ruolo ma piuttosto descrive lo “scenario” della mente del ballerino, accompagnato da parole “mormorate”.
L’impressione data dalla Mai sarà ogni volta completamente diversa persino eseguita dallo stesso ballerino con la stessa canzone, perché riflette l’atmosfera creata dalle esperienze di vita e personalità di ogni ballerino.
Il vero fascino nel godersi la Mai è che se hai qualche conoscenza di base, puoi godertela anche di più ma anche non avendone puoi lo stesso farlo attraverso i tuoi sentimenti personali.
Pertanto chiunque può trarne piacere aldilà del linguaggio e del periodo temporale.
Trasmetterla alla generazione futura
Per rendere più conosciuta la Zashiki-Mai (Jiuta-Mai e Kamigata-Mai), è necessario aumentare il numero di ammiratori e appassionati, ma è anche importante aumentare il numero di ballerini.
Ci piacerebbe che i nostri studenti possano godersi la pratica costante delle lezioni giornaliere, senza preoccupazioni finanziarie o mentali, sentendosi per esempio forzati a partecipare agli eventi o procurarsi lo Yukata (indumento) adatto. Inoltre non facciamo paragoni fra gli studenti.
È uso portare avanti gli spettacoli narrativi, con costi minimi e rifondendo i profitti.
Questa politica è invariata anche presso la Kirizaki Japanese Classical Dance Academy & Associates.
È necessario cercare con sforzo di creare una struttura differente dalla tradizionale scuola principale (Iemoto). Siamo in grado di farlo in quanto non siamo una grande organizzazione.
Siamo suddivisi in due associazioni: una è il “Kirizaki Gruppo di pratica della Danza Jiuta” che si focalizza sulle lezioni in classe, l’altro è il “Accademica Kirizaki – Associazione di danza classica Giapponese” che si focalizza sulle attività esterne. Agli studenti ai quali è permesso di fare i docenti è consentito insegnare per conto loro. Stiamo mirando a creare un sistema con un potenziale di sviluppo assai maggiore.